La Sicilia approva il Piano Casa

Con 54 voti a favore, 9 contrari e 13 astenuti l’Assemblea Regionale Siciliana ha dato il via libera definitivo al Piano Casa.
Soddisfatto il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo: “La legge sul Piano Casa, approvata dal nostro Parlamento, è una riforma importantissima ed enormemente attesa, che servirà alla Sicilia per rimettere in moto l’edilizia, un settore importante che dà lavoro a migliaia di persone nell’isola. La norma – ha aggiunto il governatore – ottiene un doppio obiettivo: la riqualificazione degli immobili, anche per migliorarne la sicurezza da un punto di vista geologico, e l’attivazione di investimenti privati”.
 
“Il Piano Casa risponde alle esigenze di semplificazione normativa, superando ogni ostacolo burocratico ed interpretativo – ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Luigi Gentile”. “La legge – ha aggiunto – recupera per intero l’Intesa siglata tra Stato, Regioni ed Autonomie locali con tutti i limiti, in particolare a favore delle aree a rischio idrogeologico, e le agevolazioni, senza alcuna deroga né speculazione”. “Abbiamo tenuto fuori le parti non attinenti alla materia – ha concluso Gentile -, molte delle quali saranno inserite in un apposito ddl sull’urbanistica nel quale intendo riproporre la tanto contestata norma sulle delocalizzazioni che a mio parere è molto utile: anzi, poteva essere il fiore all’occhiello di questa legge”.
 
Sarà quindi possibile, anche in Sicilia, ampliare fino al 20% del volume gli edifici residenziali mono e bifamiliari, e gli uffici; l’ampliamento non potrà comunque superare i 200 metri cubi. Sono esclusi gli immobili parzialmente o interamente abusivi, anche se condonati. Gli interventi possono essere effettuati su edifici ultimati entro il 31 dicembre 2009 e sono subordinati alla verifica delle condizioni statiche dell’intero immobile e all’eventuale adeguamento antisismico della struttura.
 
L’ampliamento può arrivare fino al 35% in caso di demolizione e ricostruzione dell’edificio, a condizione che si impieghino fonti rinnovabili e tecniche costruttive di bioedilizia.

Il Piano prevede, inoltre, la possibilità, per i privati, di realizzare parcheggi sotterranei in aree destinate a verde pubblico, purché si provveda contestualmente all’arredo a verde attrezzato dell’area in superficie.
 
Nelle aree artigianali e gestite dai Consorzi Asi, sono consentiti ampliamenti del 15% della superficie coperta, e del 25% in caso di demolizione e ricostruzione. In queste aree gli interventi devono essere realizzati entro i limiti dell’altezza degli edifici esistenti e non possono riguardare edifici a destinazione commerciale, alberghiera e turistico-ricettiva.

Dall’entrata in vigore della legge, i Comuni hanno 120 giorni di tempo per limitare o escludere interventi in determinate zone del proprio territorio: successivamente ci saranno 24 mesi di tempo per presentare le istanze.
 
La Sicilia è stata l’ultima Regione a varare il Piano Casa.

Piano Casa Sicilia

Approvazione a singhiozzi per il Piano Casa della Sicilia. Via libera a cinque degli articoli del progetto di legge. Si tratta dei numeri 1 e 4 per la sicurezza, la riqualificazione e la riduzione degli oneri concessori. Accordo raggiunto anche sull’articolo 5 per gli interventi e i controlli dei Comuni, 10 per la realizzazione di parcheggi sotterranei in aree di verde pubblico e 11, contenente norme per l’energia. Ancora aperti i fronti del non residenziale e della semplificazione procedurale.

Piano Casa Sicilia, escluso chi non paga Ici e Tarsu, nel primo articolo approvato sono indicate le finalità del Piano Casa, che si prefigge il risparmio energetico, la messa in sicurezza e la riqualificazione del patrimonio edilizio regionale.

L’articolo 4 prevede invece forme di incentivazione per gli interessati alle misure di rilancio. Gli oneri concessori per la realizzazione degli ampliamenti volumetrici sono ridotti del 20% o del 30% se gli interventi coinvolgono la prima abitazione. Le demolizioni e ricostruzioni possono invece beneficiare di un bonus del 50%.

Nelle misure anticrisi saranno probabilmente coinvolti anche gli edifici non residenziali. A differenza di PdL e PdL Sicilia, il governatore Lombardo, Udc, Pd e Movimento per le autonomie sostengono di non limitarsi al residenziale, per il quale il testo esistente già ammette ampliamenti del 20% e demolizioni e ricostruzioni ecocompatibili con premio del 35%.

In fase di approvazione è stato raggiunto un primo accordo in base al quale per gli edifici produttivi situati nelle zone D dei piani regolatori o Asi saranno possibili ampliamenti del 15% e sostituzioni edilizie con bonus del 25%. In entrambi i casi l’ingrandimento non potrà eccedere la misura massima di 400 metri quadri.

Per gli interventi di ristrutturazione o demolizione e ricostruzione è consentito un ampliamento aggiuntivo del 10%, connesso all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile. Restano esclusi gli immobili destinati a finalità turistiche o commerciali.

L’Esecutivo regionale ha proposto la semplificazione delle procedure, rendendo possibili gli interventi con la presentazione della Dia, Denuncia di inizio attività, mentre il testo attuale prevede il rilascio del permesso di costruire.

In aula si discute anche sulla possibilità di estendere le misure agli edifici esistenti al 31 dicembre 2009 e non più solo a quelli ultimati entro il 31 dicembre 2008.

Confermata la linea dura contro l’abusivismo e le facili sanatorie, così come l’impegno per la tutela del territorio.