Piano Casa Sicilia

Approvazione a singhiozzi per il Piano Casa della Sicilia. Via libera a cinque degli articoli del progetto di legge. Si tratta dei numeri 1 e 4 per la sicurezza, la riqualificazione e la riduzione degli oneri concessori. Accordo raggiunto anche sull’articolo 5 per gli interventi e i controlli dei Comuni, 10 per la realizzazione di parcheggi sotterranei in aree di verde pubblico e 11, contenente norme per l’energia. Ancora aperti i fronti del non residenziale e della semplificazione procedurale.

Piano Casa Sicilia, escluso chi non paga Ici e Tarsu, nel primo articolo approvato sono indicate le finalità del Piano Casa, che si prefigge il risparmio energetico, la messa in sicurezza e la riqualificazione del patrimonio edilizio regionale.

L’articolo 4 prevede invece forme di incentivazione per gli interessati alle misure di rilancio. Gli oneri concessori per la realizzazione degli ampliamenti volumetrici sono ridotti del 20% o del 30% se gli interventi coinvolgono la prima abitazione. Le demolizioni e ricostruzioni possono invece beneficiare di un bonus del 50%.

Nelle misure anticrisi saranno probabilmente coinvolti anche gli edifici non residenziali. A differenza di PdL e PdL Sicilia, il governatore Lombardo, Udc, Pd e Movimento per le autonomie sostengono di non limitarsi al residenziale, per il quale il testo esistente già ammette ampliamenti del 20% e demolizioni e ricostruzioni ecocompatibili con premio del 35%.

In fase di approvazione è stato raggiunto un primo accordo in base al quale per gli edifici produttivi situati nelle zone D dei piani regolatori o Asi saranno possibili ampliamenti del 15% e sostituzioni edilizie con bonus del 25%. In entrambi i casi l’ingrandimento non potrà eccedere la misura massima di 400 metri quadri.

Per gli interventi di ristrutturazione o demolizione e ricostruzione è consentito un ampliamento aggiuntivo del 10%, connesso all’utilizzo di fonti di energia rinnovabile. Restano esclusi gli immobili destinati a finalità turistiche o commerciali.

L’Esecutivo regionale ha proposto la semplificazione delle procedure, rendendo possibili gli interventi con la presentazione della Dia, Denuncia di inizio attività, mentre il testo attuale prevede il rilascio del permesso di costruire.

In aula si discute anche sulla possibilità di estendere le misure agli edifici esistenti al 31 dicembre 2009 e non più solo a quelli ultimati entro il 31 dicembre 2008.

Confermata la linea dura contro l’abusivismo e le facili sanatorie, così come l’impegno per la tutela del territorio.