contributo delle chiusure oscuranti

Nuova interpretazione Enea: è possibile considerare il contributo delle chiusure oscuranti nel calcolo di trasmittanza dei serramenti.

Enea ha fornito una nuova interpretazione in merito alla possibilità di considerare il contributo delle chiusure oscuranti (tapparelle, persiane, scuri, ecc.) nel calcolo di trasmittanza dei serramenti in virtù del fatto che l’art. 3 del DPR 59/09 stabilisce che per le metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici si adottano le norme UNI TS 11300. Queste, a loro volta, precisano, al punto 11.1.2, che l’effetto delle chiusure oscuranti (scuri, persiane, tapparelle, ecc.) deve essere tenuto in conto nel calcolo della trasmittanza.

FAQ 31 ENEA

D – In casa mia devo sostituire le finestre. Quale documentazione devo preparare e quali sono le caratteristiche che devono avere le nuove finestre? Inoltre è detraibile anche la sostituzione di persiane e scuri?

R – Nel caso di unità immobiliari singole come quella citata, occorrono solo due documenti:

1) Asseverazione di un tecnico abilitato, che specifichi il valore della trasmittanza termica degli infissi dismessi (eventualmente stimandola in base alle caratteristiche del profilato e della tipologia del vetro) e dei nuovi infissi assicurando il non superamento dei valori limite prescritti dal D.M. 11/3/08; questa asseverazione può essere sostituita da una certificazione del produttore della finestra con le stesse specifiche relative alla trasmittanza degli infissi vecchi e nuovi (documento da conservare).

2) Scheda informativa semplificata (o allegato F al “decreto edifici”, da compilare a video, anche a cura dell’utente finale senza l’ausilio del tecnico, e da inviare all’ENEA via web). Ciò vale anche per le unità immobiliari a destinazione d’uso diversa da quella residenziale (aziende, uffici, attività commerciali e produttive) purché univocamente definite in Catasto come singola unità (v. faq 46).

In tutti gli altri casi (lavori in parti comuni condominiali, aziendali, ecc.) occorrono ancora asseverazione (o certificazione del produttore), attestato di qualificazione energetica (allegato A) e scheda informativa (allegato E). L’unico requisito tecnico richiesto è il valore della trasmittanza termica delle finestre comprensive di infissi che deve rispondere ai valori tabellati nell’allegato B al DM 11/3/08.

Infine, si fa presente che l’art. 3 del DPR 59/09 stabilisce che per le metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche degli edifici si adottano le norme UNI TS 11300. Queste, a loro volta, precisano, al punto 11.1.2, che l’effetto delle chiusure oscuranti (scuri, persiane, tapparelle, ecc.) deve essere tenuto in conto nel calcolo della trasmittanza. Quindi, fermo restando che la sostituzione degli elementi oscuranti è detraibile solo se effettuata contestualmente alla sostituzione degli infissi, si ritiene che, alla luce delle nuove disposizioni, debba essere considerato anche il contributo di detti elementi nel calcolo della trasmittanza delle finestre comprensive di infissi ai fini della detrazione.

La norma tecnica UNI TS 11300 valuta l’effetto dell’isolamento termico notturno dovuto alla presenza della chiusura oscurante tenendo conto della differenza cumulata di temperatura e del modello orario di utilizzo scelto. E’ pertanto possibile calcolare la cosiddetta trasmittanza termica ridotta del serramento Uw,corr come segue:

U w,corr = UWS • f shut + UW • (1 – f shut) [W/m2K]

dove:

UW trasmittanza termica periodo diurno in W/m2K (ipotesi di chiusure oscuranti alzate/aperte)

UWS trasmissione termica nel periodo notturno in W/m2K (ipotesi di chiusure oscuranti abbassate/chiuse)

f shut frazione adimensionale della differenza cumulata di temperatura, derivante dal profilo orario di utilizzo della chiusura oscurante e dal profilo orario della differenza tra temperatura interna ed esterna. Solitamente si considera un periodo giornaliero di chiusura di 12 h e in mancanza di dati precisi sui profili giornalieri della temperatura è possibile assumere un valore f shut pari 0,6.

Lavori a cavallo fra 2009 e 2010

Obbligo di segnalare gli importi sostenuti nel 2009 all’Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo 2010

I lavori a cavallo tra 2009 e 2010 dal punto di vista fiscale sono definiti “lavori che proseguono oltre il periodo di imposta”.

Per questi lavori è necessario segnalare all’Agenzia delle Entrate – entro la fine del mese di marzo – gli importi sostenuti nel 2009 pena la decadenza della detraibilità di tali importi.

Si raccomanda pertanto ai Costruttori di serramenti di informare i propri Clienti, che hanno già pagato acconti nel 2009 ma che termineranno i lavori nel 2010, in merito all’obbligo di comunicare – per via informatica tramite proprio commercialista (o CAF o altro soggetto abilitato) entro e non oltre il 31 marzo 2010 – gli importi sostenuti nel 2009.

La Sicilia approva il Piano Casa

Con 54 voti a favore, 9 contrari e 13 astenuti l’Assemblea Regionale Siciliana ha dato il via libera definitivo al Piano Casa.
Soddisfatto il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo: “La legge sul Piano Casa, approvata dal nostro Parlamento, è una riforma importantissima ed enormemente attesa, che servirà alla Sicilia per rimettere in moto l’edilizia, un settore importante che dà lavoro a migliaia di persone nell’isola. La norma – ha aggiunto il governatore – ottiene un doppio obiettivo: la riqualificazione degli immobili, anche per migliorarne la sicurezza da un punto di vista geologico, e l’attivazione di investimenti privati”.
 
“Il Piano Casa risponde alle esigenze di semplificazione normativa, superando ogni ostacolo burocratico ed interpretativo – ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità, Luigi Gentile”. “La legge – ha aggiunto – recupera per intero l’Intesa siglata tra Stato, Regioni ed Autonomie locali con tutti i limiti, in particolare a favore delle aree a rischio idrogeologico, e le agevolazioni, senza alcuna deroga né speculazione”. “Abbiamo tenuto fuori le parti non attinenti alla materia – ha concluso Gentile -, molte delle quali saranno inserite in un apposito ddl sull’urbanistica nel quale intendo riproporre la tanto contestata norma sulle delocalizzazioni che a mio parere è molto utile: anzi, poteva essere il fiore all’occhiello di questa legge”.
 
Sarà quindi possibile, anche in Sicilia, ampliare fino al 20% del volume gli edifici residenziali mono e bifamiliari, e gli uffici; l’ampliamento non potrà comunque superare i 200 metri cubi. Sono esclusi gli immobili parzialmente o interamente abusivi, anche se condonati. Gli interventi possono essere effettuati su edifici ultimati entro il 31 dicembre 2009 e sono subordinati alla verifica delle condizioni statiche dell’intero immobile e all’eventuale adeguamento antisismico della struttura.
 
L’ampliamento può arrivare fino al 35% in caso di demolizione e ricostruzione dell’edificio, a condizione che si impieghino fonti rinnovabili e tecniche costruttive di bioedilizia.

Il Piano prevede, inoltre, la possibilità, per i privati, di realizzare parcheggi sotterranei in aree destinate a verde pubblico, purché si provveda contestualmente all’arredo a verde attrezzato dell’area in superficie.
 
Nelle aree artigianali e gestite dai Consorzi Asi, sono consentiti ampliamenti del 15% della superficie coperta, e del 25% in caso di demolizione e ricostruzione. In queste aree gli interventi devono essere realizzati entro i limiti dell’altezza degli edifici esistenti e non possono riguardare edifici a destinazione commerciale, alberghiera e turistico-ricettiva.

Dall’entrata in vigore della legge, i Comuni hanno 120 giorni di tempo per limitare o escludere interventi in determinate zone del proprio territorio: successivamente ci saranno 24 mesi di tempo per presentare le istanze.
 
La Sicilia è stata l’ultima Regione a varare il Piano Casa.

Edilizia:crolla produzione costruzioni, -11,4% in 2009

La produzione delle costruzioni nel 2009 è diminuita dell’11,4% rispetto al 2008. Lo rileva l’Istat sottolineando che l’indice corretto per gli effetti di calendario è diminuito dell’11,3%. Nel quarto trimestre 2009 l’indice destagionalizzato della produzione nel settore delle costruzioni si è ridotto dello 0,9% rispetto al trimestre precedente. L’indice corretto per gli effetti di calendario ha segnato un calo dell’8,2% rispetto al quarto trimestre del 2008 (-7,5% il calo rispetto al quarto trimestre 2008 considerando il dato grezzo).

Il crollo della produzione nelle costruzioni è il dato “peggiore dal 1996, primo anno di confronto delle serie storiche” avviate su questo comparto nel 1995. Lo riferisce l’Istat. I tecnici dell’Istituto spiegano che il settore analizzato comprende le costruzioni residenziali, commerciali e del genio civile (strade, aeroporti, ospedali ecc) mentre non tiene conto delle manutenzioni.

La produzione delle costruzioni nel 2009 è diminuita dell’11,4% rispetto al 2008. Lo rileva l’Istat sottolineando che l’indice corretto per gli effetti di calendario è diminuito dell’11,3%. Nel quarto trimestre 2009 l’indice destagionalizzato della produzione nel settore delle costruzioni si è ridotto dello 0,9% rispetto al trimestre precedente. L’indice corretto per gli effetti di calendario ha segnato un calo dell’8,2% rispetto al quarto trimestre del 2008 (-7,5% il calo rispetto al quarto trimestre 2008 considerando il dato grezzo).

Il crollo della produzione nelle costruzioni è il dato “peggiore dal 1996, primo anno di confronto delle serie storiche” avviate su questo comparto nel 1995. Lo riferisce l’Istat. I tecnici dell’Istituto spiegano che il settore analizzato comprende le costruzioni residenziali, commerciali e del genio civile (strade, aeroporti, ospedali ecc) mentre non tiene conto delle manutenzioni.

La domanda di alluminio in crescita moderata

Di seguito riportiamo una panoramica sul mercato dell’alluminio a firma di Edgardo Gelsomino del Metal Bulletin Research facente riferimento alle due settimane conclusesi venerdì 26 febbraio.
I forti dati economici provenienti dagli Stati Uniti, quali quelli sull’apertura di nuovi cantieri edili e sulla produzione industriale, indicano un buon inizio anno. Anche dall’altra parte dell’Atlantico il sentimento finanziario sta migliorando e i tempi di consegna dei produttori intermedi si stanno allungando, specialmente per i prodotti utilizzati in applicazioni automobilistiche.
Tuttavia prevediamo che la domanda sottostante di alluminio cresca solo moderatamente nel primo trimestre 2010 poiché è probabile che i consumatori continuino a ricostituire le proprie scorte in modo cauto e moderino gli acquisti. Infatti non prevediamo che la ricostituzione delle scorte sarà particolarmente accentuata quest’anno poiché i produttori di semilavorati emergono da questa recessione con un approccio più efficiente verso il fattore scorte.
Al momento i warrant sull’alluminio cancellati presso i magazzini LME sono a livello di circa 300.000 ton (6,5% delle scorte totali), il che conferma che questo metallo sta uscendo lentamente dai magazzini LME. Mentre siamo fiduciosi nell’asserire che una parte di tale metallo è destinato al consumo e a rimpolpare le scorte presso gli stabilimenti dei consumatori, vi sono segni secondo i quali almeno una parte del metallo che lascerà i magazzini LME sarà disimpegnato dai warrant.
Più avanti nel tempo sentiremo che i fornitori intermedi avranno avuto successo con recenti aumenti di prezzo e perciò avranno assistito ad un miglioramento dei loro margini di conversione per gli ordini del secondo trimestre. Il miglioramento dei margini è atteso dai produttori di semilavorati che stanno affrontando delle difficoltà sul mercato delle materie prime e sovrapprezzi alti.
Nel frattempo le contrattazioni all’LME sono state scarse e il prezzo dell’alluminio è rimasto vulnerabile a causa di sviluppi sul mercato energetico e valutario. Inoltre un rallentamento degli investimenti in materie prime ha esercitato nelle ultime settimane una pressione al ribasso sui prezzi LME.

marcatura CE per Porte su vie di fuga

Uncsaal conferma in un comunicato quanto anticipato il 31 gennaio con la notizia da Bruxelles Marcatura CE per porte, finestre, cancelli e chiusure oscuranti: ritoccati i sistemi di attestazione di conformità.

Dopo aver richiamato la normativa italiana sulle vie di emergenza (alias di esodo oppure di uscita oppure di fuga secondo il DM 3 novembre 2004) e quella europea sulle porte esterne pedonali sia normali che poste sulle via fuga (rispettivamente in sistema di attestazione di conformità 3 e 1) l’Associazione informa che “all’atto però della recente votazione ufficiale del Comitato Permanente, che sovraintende all’applicazione della Direttiva Europea dei Prodotti da Costruzione 89/106 CEE, la maggioranza dei Paesi Europei ha confermato il livello di attestazione 1.”  Anche se tali porte non hanno requisiti di resistenza al fuoco o di tenuta ai fumi.

Tuttavia “poiché non è attiva alcuna procedura di verifica, controllo ed autorizzazione che è obbligatoria per il livello di attestazione 1 in relazione a questa tipologia di prodotti” Uncsaal prende atto che “i Costruttori di porte esterne poste su vie di fuga, prive di requisiti di resistenza al fuoco e tenuta ai fumi, non possono far altro che marcare tali manufatti ai sensi della norma UNI EN 14351-1 come se fossero serramenti “normali”, cioè soggetti al livello di attestazione 3”.

L’Associazione informa anche che “sta sensibilizzando sull’argomento le Autorità Governative Italiane competenti in materia di prevenzione incendi (Ministero degli Interni) in quanto la questione investe, per il solo settore dell’alluminio, circa 15.000 costruttori di serramenti ed è in attesa di riscontro ufficiale in merito alle procedure (identificazione degli enti notificati, modalità di rilascio dei certificati di conformità) che le Autorità Italiane intendono attuare per poter attuare la marcatura CE di tali prodotti secondo il livello di attestazione 1”.

Riprendiamo qui sotto il comunicato Uncsaal in maniera integrale.

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Marcatura CE porte su vie di fuga
1 marzo 2010
Pur senza caratteristiche di resistenza al fuoco e tenuta ai fumi: confermato a livello europeo il livello di attestazione della conformità 1.

L’art. 2 nel Decreto Ministeriale 3 novembre 2004 identifica le seguenti definizioni:

“ …
a) via di emergenza (o via di esodo, o di uscita, o di fuga): percorso senza ostacoli al deflusso che consente alle persone che occupano un edificio o un locale di raggiungere un luogo sicuro;
b) uscita di emergenza: passaggio che immette in un luogo sicuro;
c) uscita di piano: uscita che consente alle persone di non essere ulteriormente esposte al rischio diretto degli effetti di un incendio e che può configurarsi come segue:
c.1) uscita che immette direttamente in un luogo sicuro;
c.2) uscita che immette in un percorso protetto attraverso il quale può essere raggiunta l’uscita che immette in un luogo sicuro;
c.3) uscita che immette su di una scala esterna;
d) luogo sicuro: luogo dove le persone possono ritenersi al sicuro dagli effetti di un incendio;
e) percorso protetto: percorso caratterizzato da una adeguata protezione contro gli effetti di un incendio che può svilupparsi nella restante parte dell’edificio. Esso può essere costituito da un corridoio protetto, da una scala protetta o da una scala esterna.
…”

Tutto ciò premesso le porte esterne pedonali, senza caratteristiche di resistenza al fuoco e tenuta ai fumi, che immettono su luoghi sicuri rappresentati dall’ambiente esterno all’edificio oppure da una scala esterna sono soggette all’obbligo della marcatura CE ai sensi della norma di prodotto UNI EN 14351-1 dal 2 febbraio 2010.

La norma di prodotto UNI EN 14351-1 però a tali porte esterne pedonali poste su vie di fuga ha attribuito il livello di attestazione della conformità 1 (ai serramenti non sulle vie di fuga compet